Castello Eurialo
Siracusa
Il castello Eurialo (Eurvelos: chiodo dalla larga base) è il sistema di fortificazione bellica più grandioso di tutto il mondo greco. Si estende su una superficie di mila mq. sul punto più alto e strategico dell’altopiano dell’Epipoli, da dove si domina la città. A volerla fu Dionisio il Vecchio nel a.C. per fronteggiare il pericolo cartaginese. Era costituito da un intricato sistema di gallerie e corridoi che servivano non solo per il rapido spostamento delle truppe da una parte all’altra, ma anche per prendere in trappola il nemico. Nel corso del tempo venne modificato ripetutamente, a cominciare dal III sec. a.C. ad opera di Archimede, quindi dai Romani ed in ultimo dai Bizantini per difendersi dagli Arabi.
Quartiere Neapolis
Neapolis è un quartiere della città di Siracusa. Storicamente definito il “quartiere nuovo” dell’antica polis greca, il quartiere moderno è sorto sull’onda dell’espansione edilizia della città negli anni cinquanta-sessanta dello scorso secolo. Esso si è sviluppato seguendo un criterio piuttosto disordinato. Ad oggi è identificabile come uno dei più importanti quartieri economici e commerciali della città, sede di molti uffici e negozi.
La chiesetta di S. Nicolò dei Cordari
Siracusa
La chiesetta di S. Nicolò dei Cordari si trova poco prima dell’ingresso al Parco. Sorse, nell’XI sec., sopra una piscina romana, che serviva come serbatoio d’acqua per il vicino Anfiteatro. È divisa in tre navate da 14 pilastri e conserva della sua struttura originaria il portale laterale e l’abside con tre strette finestre a feritoia.
L’Ara di Ierone II
Siracusa
L’Ara di Ierone II è un immenso altare fatto costruire dal tiranno nel II sec. a.C. per i sacrifici pubblici. È il più grande del mondo greco, misura infatti 198 m di lunghezza e 22.80 di larghezza. Era composta da un basamento scavato nella viva roccia atto al sacrificio dedicato a Zeus Eleuterio.
L’Anfiteatro Romano
Siracusa
L’Anfiteatro Romano è un’opera imponente e grandiosa che risale all’età imperiale (III o IV sec. d.C.). é il più grande in Italia dopo il Colosseo e l’Arena di Verona. Ha forma ellittica e il suo diametro più lungo è di 140 m, il più corto di 119. Vi si svolgevano lotte tra gladiatori o tra gladiatori e belve. Al centro dell’arena è un bacino che serviva per giochi acquatici e la simulazione delle battaglie navali.
Teatro Greco
Siracusa
Il Teatro Greco (V sec. a.C.) è considerato il più grande monumento di architettura teatrale giunto fino a noi. La sua caratteristica è di essere scavato nel calcare del colle Temenite. A realizzarlo fu l’architetto Demokopos detto Myrilla, in quanto nel corso della rappresentazione fece distribuire unguenti (myroi). Esso ospitò due delle più belle tragedie di Eschilo, i Persiani e Le Etnee. Venne rimaneggiato sotto il regno di Ierone II tra il 238 e il 215 a.C. Ha un diametro di quasi 140 m, che lo colloca tra i più grandi del mondo e poteva ospitare fino a 16 mila spettatori.
Latomie e Grotte
La Latomia del Paradiso
Siracusa
La Latomia del Paradiso è una grande cava profonda fino a 45 m e molti materiali che servirono per costruire Siracusa vennero presi da qui. Seneca ricorda le migliaia di prigionieri ateniesi che vi furono richiusi nel 413 a. C. e fatti morire.
Orecchio di Dionisio
Siracusa
L’Orecchio di Dionisio è una grotta artificiale a forma di “S”, lunga 65 m ed alta 23 m. A chiamarla così fu il Caravaggio nel 1608; secondo il grande pittore, il tiranno Dionisio in questo particolare antro simile alla forma auricolare, rinchiudeva i prigionieri politici per ascoltare i loro discorsi da una cavità posta nella parte superiore della grotta, sfruttandone così, le notevoli capacità acustiche.
La grotta dei Cordari
Siracusa
La grotta dei Cordari è una grande caverna artificiale, che poggia su dei pilastri sottili e appuntiti verso la base. Ancora visibili alle pareti le tracce che migliaia di schiavi hanno lasciato nel tempo per estrarre la pietra. Fino a metà del secolo scorso, qui per una antica tradizione, si annodavano le corde di canapa che l’umidità faceva immediatamente attorcigliare e annodare.
La grotta del Salnitro
Siracusa
La grotta del Salnitro, grotta adiacente a quella dei cordari, di facile identificazione per l’immenso masso staccatosi dalla volta principale all’ingresso.
La Latomia Intagliatella
Siracusa
La Latomia Intagliatella collegata da una galleria con quella del Paradiso, più piccola di questa, ma caratterizzata da un grande pilastro centrale e da parte altissime.
La Latomia di S. Venera
Siracusa
La Latomia di S. Venera è stata trasformata in un lussureggiante giardino in cui fa bella mostra di sé un maestoso Ficus della Pagoda. Nelle alte pareti verticali sono state scavate piccole nicchie votive che attestano l’uso religioso del luogo.
La Necropoli delle Grotticelle
Siracusa
La Necropoli delle Grotticelle conserva tombe di età greca ma soprattutto al periodo imperiale romano. Qui si trova la cosiddetta Tomba di Archimede, che in realtà è un colombario romano che si fa risalire tra il I sec. a. C. e il I sec. d.C. La vera tomba del pensatore siracusano è descritta da Cicerone.
Quartiere Tiche
Tiche (Tyche, o Ticha) è una delle circoscrizioni più importanti e storiche della città greca di Siracusa. Era infatti un quartiere residenziale dell’antica polis. Il suo nome che in greco significa fortuna, deriva per Cicerone dalla presenza di un tempio dedicato alla dea Fortuna; ne parla anche Diodoro. Probabilmente si trovava vicino alle Latomie dei Cappuccini.
Secondo Diodoro fu fortificata inizialmente nel 463 a.C. (delle mura c’è ancora un gradino, chiamato “muro di Gelone”). Oltre a Tiche e Neapolis esistevano anche il quartiere di Acradina e il nucleo più antico dell’isola di Ortigia.
Attualmente è la sesta circoscrizione cittadina in cui è suddivisa la città di Siracusa. Situata nella zona nord-est, le tracce archeologiche sono interamente coperte dalle costruzioni successive.
La chiesa di S. Giovanni Evangelista
Siracusa
La chiesa di S. Giovanni Evangelista fu la prima cattedrale di Siracusa e in essa trovò sepoltura il primo vescovo della città, S. Marciano. A ricostruirla, dopo le devastazioni arabe, furono i Normanni. Nel 1693 il terremoto causò la caduta del tetto che non venne più ricostruito. Si conserva i portico esterno, la facciata normanna con rosone e portale della stessa epoca.
La cripta di S. Marciano
Siracusa
La cripta di S. Marciano risale al IV sec. e su di essa successivamente venne edificata una basilica a tre navate. Di notevole interesse l’altare circondato da quattro pilastri di epoca normanna. Qui l’apostolo Paolo, venuto a Siracusa, si fermò tre giorni e predicò la fede.
Le catacombe di S. Giovanni
Siracusa
Le catacombe di S. Giovanni attigue alla Cripta di S. Marciano, sono costituite da una vasta necropoli sotterranea risalente al 315-360 d.C. e per importanza vengono dopo quelle di Roma. All’interno, nel 1872, fu trovato un bel sarcofago di fattura romana (IV sec.); esso accolse il corpo di Adelphia, moglie del proconsole Valerio; ai lati in bassorilievo, possiamo contare 62 personaggi biblici del vecchio e del nuovo testamento (Adamo ed Eva, Mosè che riceve le tavole della legge, i re Magi ecc.) Il sarcofago è conservato al museo archeologico.
Il Santuario della Madonna delle Lacrime
Siracusa
L’Orecchio di Dionisio è una grotta artificiale a forma di “S”, lunga 65 m ed alta 23 m. A chiamarla così fu il Caravaggio nel 1608; secondo il grande pittore, il tiranno Dionisio in questo particolare antro simile alla forma auricolare, rinchiudeva i prigionieri politici per ascoltare i loro discorsi da una cavità posta nella parte superiore della grotta, sfruttandone così, le notevoli capacità acustiche.
Il Santuario di Demetra e Kore
Siracusa
Il Santuario di Demetra e Kore è situato a sud del Santuario della Madonna delle Lacrime. In esso vennero ritrovate migliaia di vasetti, monete, statue fittili che rappresentavano Demetra e Kore con nelle mani la fiaccola e il porcellino, attributi classici di questa divinità.
Villa Landolina
Siracusa
Villa Landolina è il luogo dove sorge il Museo Archeologico. È un vasto parco nel quale trovano ospitalità il cimitero dei Protestanti, in cui sono sepolti molti degli ufficiali inglesi che affiancarono Nelson nella guerra contro Napoleone, e la tomba del poeta tedesco August von Platen, morto a Siracusa nel 1835.
Il Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi
Siracusa
Il Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi venne inaugurato nel gennaio del 1988; sorge all’interno del parco di Villa Landolina. La costruzione vanta uno spazio espositivo di 9.000 mq; nel seminterrato (3.000 mq) vi sono laboratori, i depositi e una sala per la proiezione di audiovisivi introduttivi alla visita.
È suddiviso in tre settori: il settore A è dedicato alla geologia ed al periodo che va dalla preistoria alla colonizzazione greca. Si notano in particolare gli scheletri di due elefanti nani rinvenuti nella grotta di Spinagallo; ceramiche prevenienti da Stentinello, Petraro, Paternò, Castelluccio, Thapsos. Nel settore B sono presenti i reperti della Siracusa greca e delle vicine colonie calcidesi di Naxos, Mylai, Zancle, Katane, e Leontinoi, da dove proviene uno splendido Kouros tardoarcaico. Spazio è poi dedicato alle colonie doriche di Megara Hyblaea e Siracusa. All’ingresso di quest’ultimo settore è esposta la Venere Anadiomene. Da ammirare il cavalluccio bronzeo, prezioso reperto della fine dell’VIII sec. a.C. e la pelike attica attribuita a Polignoto. Il settore C ospita reperti provenienti da Eloro, Akrai, Kasmenai, Kamarina e da numerosi centri ellenizzati siciliani. Dai centri anellenici provengono bronzi, terracotte e il famoso Efebo del Mendolito, capolavoro dell’arte siceliota risalente al 460 a. C. Ampio spazio trovano i materiali rinvenuti a Gela e Agrigento. Dalla prima provengono due enormi maschere di Gorgone (VI sec. a.C.), mentre dalla seconda i busti fittili di Demetra e Kore e le tre statuette lignee (xoana) della seconda metà del VII sec. a.C.
Il Museo del Papiro
Siracusa
Il Museo del Papiro Si trova su viale Teocrito e in esso si racconta la secolare storia e si illustrano le tecniche di lavorazione di questa pianta da cui si ricava la carta. Oltre ad antichi documenti papiracei, si possono ammirare manufatti in papiro (corde, canestri, sandali, ecc.) e barche costruite con questa pianta.
La Chiesa dei Cappuccini
Siracusa
La Chiesa dei Cappuccini sorge a picco sulla più suggestiva delle latomie siracusane, la latomia dei Cappuccini, e far parte di un più vasto complesso monumentale che comprende anche il convento. La costruzione della chiesa risale al XVII sec. e custodisce sull’altare maggiore un trittico su tela con la Madonna e le SS. Agata e Lucia attribuito a Mattia Preti.
La Chiesa di S. Maria di Gesù
Siracusa
La Chiesa di S. Maria di Gesù risale al 1100, interamente ricostruita nel 1972, conserva di valore architettonico una crociera con volta costolonata del XV sec. e di artistico una Madonna del Gagini e una crocifissione di Assenza.
Santuario di Santa Lucia al Sepolcro
La Chiesa di S. Lucia venne edificata in età bizantina (XI sec.) sul luogo dove la vergine siracusana (283-303) subì il martirio. La sua forma attuale (pianta basilicale con due absidi, il portale e i primi due ordini del campanile) si deve ai Normanni. All’interno è custodito un Crocifisso del XV sec. e cantorie del seicento. Accanto al presbiterio la colonna di granito presso la quale sarebbe avvenuto il martirio della Santa.
Le catacombe di S. Lucia
Siracusa
Le catacombe di S. Lucia che risalgono al 230 d.C. sono le più vaste di tutta la Sicilia e si trovano proprio sotto la chiesa. Il sistema di gallerie presenta tracce di affreschi bizantini. Nella volta sono rappresentati i SS. Quaranta Martiri di Sebaste, che risalgono al IX sec.
L’Arsenale Greco
Siracusa
L’Arsenale Greco venne realizzato da Dionisio I per far fronte all’ampliamento della flotta. Si vedono ancora le fosse rettangolari all’interno delle quali agivano le macchine per tirare a secco le navi.
Il Foro Siracusano
Siracusa
Il Foro Siracusano è un vasto piazzale sistemato a giardino, era il cuore della vita cittadina antica sia del periodo greco che di quello romano. Qui amava passeggiare Cicerone. Scavi condotti nell’area hanno portato alla luce diverse statue marmoree ora conservate al Museo Archeologico.
Il Ginnasio Romano
Siracusa
Il Ginnasio Romano si trova sulla strada per Noto. La sua edificazione risale alla seconda metà del I sec. d.C. e comprende un Teatro, un Quadriportico e un Tempio. Al centro del piazzale sorgeva un teatro. Si dice che qui venne sepolto Timoleonte, ma la tomba non è stata ritrovata.
Ortigia
L’isola di Ortigia rappresenta il cuore della splendida città di Siracusa, il primitivo nucleo abitato dove percepire secoli di storia, arte e cultura che hanno contraddistinto questo suggestivo luogo siciliano.
Anche se si tratta di un’isola, essa è collegata alla terraferma tramite il Ponte Umbertino che permette direttamente di passare da Siracusa città all’isola di Ortigia.
Il suo nome rimanda ad origini greche, anche se questa zona, ricca di sorgenti d’acqua dolce, era abitata già dall’età del bronzo, come testimoniato da reperti archeologici databili tra il 3500 a.C. ed il 1200 a.C.
Passeggiare in questo territorio vuol dire assaporare secoli di storia, captando nelle costruzioni ancora vive in questo quartiere le civiltà greche, romane ed il passaggio indelebile degli aragonesi e degli arabi.
Il Tempio di Apollo
Siracusa
Il Tempio di Apollo si trova all’ingresso di Ortigia. Venne costruito dai Greci nei primi decenni del VI sec. a.C. ed è il più antico dei templi dorici in Sicilia. Del tempio restano oggi l’alto basamento, due colonne intere delle quali si apprezza l’imponente struttura monolitica e un tratto del muro sud.
Il Palazzo Greco
Siracusa
Il Palazzo Greco si affaccia su corso Matteotti ed è sede dell’Istituto Nazionale del dramma antico (Inda). Venne edificato nel XIV sec. e mantiene strutture trecentesche evidenti nel loggiato con una fontana, nella bifora e nello scalone d’ingresso.
La Chiesa di S. Cristoforo
Siracusa
La Chiesa di S. Cristoforo posta in fondo alla via omonima di fronte al palazzo greco, è trecentesca ma con rifacimenti del 1742. Ha un portale tardo rinascimentale con una decorazione a semicolonne corinzie e all’interno conserva pitture di scuola fiamminga su tela del XVII sec. raffiguranti fatti dalle Sacre Scritture e una S. Lucia del XV sec.
La Fontana di Artemide
Siracusa
La Fontana di Artemide si erge al centro di piazza Archimede. A realizzarla, ai primi del secolo, fu Giulio Moschetti in uno stile che si rifà al classicismo greco e al barocco.
Palazzo Platamone o dell’orologio
Siracusa
Palazzo Platamone o dell’orologio si affaccia su Piazza Archimede ed è sede della Banca d’Italia. Si tratta di un edificio dell’800 che nel cortile conserva una scala a due rampe di chiara ispirazione catalana, che in città trovò modo di diffondersi nel XV sec.
Il Palazzo Mergulese-Montalto
Siracusa
Il Palazzo Mergulese-Montalto venne realizzato nel 1397. Venne donato alla famiglia dei Montalto dalla regina Costanza d’Aragona. La facciata è trecentesca in stile gotico-chiaramontano con il portale ad arco acuto.
La Chiesa di S. Maria della concezione
e l’ex monastero dei Benedettini
Siracusa
La Chiesa di S. Maria della concezione venne realizzata nel 1651 su progetto di Michelangelo Bonamici. All’interno sono conservati affreschi di Sebastiano Lo Monaco (XVIII sec.) e tele di Onofrio Gabrielli raffiguranti la Madonna della Lettera, il Martirio di S. Lucia e la strage degli innocenti.
L’ex monastero dei Benedettini (annesso alla chiesa di S. Maria della Concezione), fondato nel XIV sec. ospita oggi gli uffici della Prefettura. Della struttura originaria rimane solo il portale quattrocentesco.
Piazza Duomo
Siracusa
Piazza Duomo ha forma semiellittica e si trova nella parte più alta dell’isola. È il cuore della vita sociale e religiosa della città. Su di essa si affacciano i palazzi che testimoniano dell’alleanza tra i due poteri realizzatesi appieno attorno al XVII sec. Oltre ad essere stata l’acropoli greca, in essa sono state trovate testimonianze al periodo pregreco. I greci qui realizzarono due templi paralleli, uno ionico e l’altro dorico. Il primo, la cui pianta è quella di un periptero esatilo, è dedicato ad Artemide. I resti delle strutture sono visibili nei sotterranei del Palazzo comunale: fusti di colonne capitelli ionici e altri materiali che ne hanno permesso l’identificazione architettonica e la sua riproduzione in un plastico esposto al Museo Paolo Orsi. Il tempio, che misurava m 59×25, è l’unico esempio di architettura ionica di notevoli dimensioni in Occidente, stile prevalentemente presente nella Grecia asiatica e insulare. L’altro tempio, dorico, dedicato ad Atena, fu eretto nel V sec. a.C. dai Diomenidi. Anche questa pianta è un periptero esatilo con 6 colonne nella fronte e 14 nel fianco e sorgeva su uno stilobate a tre gradini. Per realizzarlo venne utilizzato il prezioso calcare siracusano e marmo importato dalla Grecia.
Il Duomo
Siracusa
Il Duomo è una sintesi ideale dell’intreccio di culture e religioni che si realizzarono in Sicilia nel corso del tempo. Esso sorge infatti laddove esisteva il tempio di Atena. Si tratta di un edificio di grande interesse architettonico per il fatto che la costruzione della Cattedrale vennero inglobate le strutture e le colonne del tempio greco. Fu il vescovo Zosimo, in età bizantina, a volere che questo divenisse la casa del Dio cristiano. Nel corso del tempo ha subito ulteriori trasformazioni, tra cui quelle dovute ad Andrea Palma, che ricostruì la facciata dopo il terremoto del 1693 in stile barocco, e quelle dovute agli Spagnoli che realizzarono il soffitto e il pavimento. L’entrata ha un effetto scenografico notevole con le statue dei SS. Pietro e Paolo di Ignazio Marabitti (1746) poste ai lati della gradinata. È divisa in tre navate e lungo quelle laterali si aprono la Cappella del Battistero; quella di S. Lucia del 1711 che conserva la statua della santa di chiara ispirazione gaginesca; del Sacramento che è a pianta poligonale e che venne progettata da Giovanni Vermexio e nella quale si ammirano un ciborio di Luigi Vanvitelli e affreschi di Agostino Scilla (1657). Nella cappella del Crocifisso si trovava un dipinto di S. Zosimo, attribuito per la singolarità della prospettiva ad Antonello da Messina, ora conservato con altre preziosità nel Tesoro del Duomo, insieme con altri dipinti, tra cui spicca un S. Gerolamo di Marco di Costanzo e tredici tavolette raffiguranti Cristo, Apostoli e Evangelisti attribuite sia a Marco di Costanzo che a ignoto antonelliano.
Il Palazzo Arcivescovile
Siracusa
Il Palazzo Arcivescovile sorge accanto al Duomo. Venne realizzato nel XVII da Andrea Vermexio, che intervenne su un precedente edificio di età federiciana, di cui è rimasto un portico. Interessanti i due cortili interni, che ospitano la Casa degli Esercizi, opera del 1762 dell’architetto miltare Louis Alexandre Dumontier, e la Biblioteca arcivescovile Alagoniana fondata nel 1780 dal vescovo Giovanni Battista Alagona. Consultata dagli studiosi di tutto il mondo per l’unicità di molte opere, conserva i primi libri stampati in Italia (1471) da Sweyheim e Pannartz, e custodisce codici minati greci, latini e arabi, tra cui un prezioso Corano, oltre a lettere inedite dei personaggi illustri della cultura italiana ed europea del tempo.
Il Palazzo Vermexio
Siracusa
Il Palazzo Vermexio è la sede attuale del Municipio. Nasce agli inizi del XVII sec. come sede del Senato e realizzarlo fu l’architetto di origine spagnola Giovanni Vermexio. Sotto le fondamenta, i resti del tempio ionico. Internamente la bellissima carrozza del Senato (XVII sec.) che ancora oggi, trainata da sei cavalli, segue il simulacro della patrona, S. Lucia, in occasione della processione, ogni 13 dicembre.
Il Palazzo Francica-Nava
Siracusa
Il Palazzo Francica-Nava è il rifacimento di un edificio del XV sec., appartenuto ad una famiglia di funzionari spagnoli. Si trova di fronte al Palazzo Interlandi, sul lato nord della piazza. Tra i resti l’interessante portale gotico.
Il Palazzo Beneventano del Bosco
Siracusa
Il Palazzo Beneventano del Bosco del XVII sec. è opera di Luciano Alì, che con raffinate soluzioni architettoniche amortizzò le strutture preesistenti del XIV e XV sec. allo stile dell’epoca. Fu sede della Camera Reginale, del Senato siracusano e della commenda del Cavalieri di Malta.
Il Palazzo Arezzo della Targia
Siracusa
Il Palazzo Arezzo della Targia si trova nella parte centrale della piazza e con il prospetto curvilineo conferisce maggiore evidenza al perimetro semielittico della piazza.
Il Palazzo dell’ex museo archeologico regionale
Siracusa
Il Palazzo dell’ex museo archeologico regionale che si trova sullo stesso lato della piazza oltre la via delle Carceri Vecchie, venne ricostruito da edifici preesistenti e destinato alla funzione museale nel 1878. Attualmente ospita la Collezione numismatica, tra le più importanti del mondo, e gli uffici della Soprintendenza ai beni culturali di Siracusa.
Il Palazzo Impellizzeri
Siracusa
Il Palazzo Impellizzeri (ex Palazzo Borgia) sorge nella parte sud della piazza con il suo caratteristico balcone angolare.
La Chiesa di S. Lucia alla Badia
Siracusa
La Chiesa di S. Lucia alla Badia chiude la piazza a sud. Venne distrutta, insieme con l’annesso convento, dal terremoto del 1693, per essere riedificata tra il 1695 e il 1703 ad opera di Luciano Caracciolo. Caratteristico è l’alto prospetto (25 m) diviso in due ordini dalla ringhiera a petto d’oca, in cui spicca un fastoso portale barocco. L’interno ha un’unica navata e conserva quattro altari barocchi e una cantoria chiusa da una gelosia di legno. Vi si conservato la tavola del Martirio di S. Lucia di Deodato Guinaccia del 1579 e un affresco che raffigura il patrocino di S. Lucia della città.
La Chiesa di Montevergine
Siracusa
La Chiesa di Montevergine si affaccia su via S. Lucia e il suo interesse scaturisce dal prospetto con le tipiche decorazioni a fastone di Andrea Vermexio.
Il Palazzo Migliaccio
Siracusa
Il Palazzo Migliaccio si trova nei pressi di piazza S. Rocco in via Picherali. È del XV sec., un tardo rinascimentale che si evidenzia nella facciata con una balconata a tasselli di pomice di lava nera alternati da pietra calcare bianca, le tre arcate dalle sottili cornici in basso, nonché belle decorazioni in pomice bianca.
La Fonte Aretusea
Siracusa
La Fonte Aretusea venne realizzata nel 1843 là dove la fonte sgorgava naturalmente tra le rocce. È uno dei luoghi magici di Ortigia per l’alone di leggenda che lo avvolge. Il mito racconta di Aretusa, ninfa di Artemide, che per sfuggire agli amori di Alfeo, fu trasformata in fonte dalla dea; Alfeo tramutato in fiume, la raggiunse e a lei si unì affiorando nei pressi della fonte. Al centro della sorgente la famosa pianta del papiro dalla quale, nell’antichità, si ricavava la carta. Per Virgilio e Ovidio essa rappresentava il legame che esisteva tra la madre patria e la colonia di Siracusa, tanto che, narra un altro mito, quando si faceva un sacrificio in Grecia, la fonte si tingeva di rosso.
Il passeggio di Adorno
Siracusa
Il passeggio di Adorno è una larga strada pensile che segue il perimetro delle mura spagnole da cui si gode uno stupendo panorama sul porto grande.
La chiesa del collegio dei Gesuiti
Siracusa
La chiesa del collegio dei Gesuiti all’angolo di via Landolina, venne realizzata nel 1635. Si caratterizza per la grandiosa facciata e per il portale barocco su cui campeggia lo stemma della Compagnia di Gesù. L’interno è a tre navate a croce latina e cupola. Si conservano un magnifico coro e un altrettanto prezioso altare di S. Ignazio, finemente decorato con marmi policromi, opera di Giovan Battista Marino e Domenico Battaglia (1746-66). Di pregio anche la statua di S. Ignazio di Ignazio Marabitti e la tela di Antonio Madiona che raffigura S. Francesco Saverio (1714).
Il Castello Maniace
Siracusa
Il Castello Maniace punta estrema di Ortigia, chiude l’imboccatura del porto, di notevole importanza strategica. A volerne la realizzazione fu Federico II di Svevia e prende il nome dal capitano bizantino, Giorgio Maniace, cui si deve la cacciata degli Arabi. Completato intorno al 1239, il castello ha una pianta di 51 m per lato.
La Chiesa dello Spirito Santo
Siracusa
La Chiesa dello Spirito Santo Si trova sul lungomare. Venne edificata nel XVII sec. Sulla facciata a tre ordini, iniziata da Pompei Picherali e completata nel 1797, spiccano lesene con capitelli corinzi che riquadrano delle nicchie. Si conservano una tela di Antonio Maddiona che rappresenta S. Gregorio e affreschi di Ermenegildo Martorana raffiguranti le Virtù.
La Chiesa di S. Martino Vescovo
Siracusa
La Chiesa di S. Martino Vescovo Si affaccia sulla via omonima. Costruita nel VI sec., originariamente una basilica paleocristiana, venne rimaneggiata nel XIV sec. Da ammirare il bel portale aragonese-catalano sormontato da un rosone ricostruito. È divisa in tre navate e conserva due colonne romane con capitelli marmorei, un Crocifisso ligneo del XVI sec. e un polittico del cosiddetto Maestro di S. Martino raffigurante la Madonna col Bambino, i SS. Marziano e Lucia, Cristo Crocifisso e l’annunciazione.